CRISI: DAMIANO, MISURE SPOT NON SERVONO, ALLUNGARE CIG

(ASCA) - Roma, 16 nov - ''Sul tema della crisi e degli ammortizzatori sociali il governo continua a pensare che si possano fare le nozze con i fichi secchi''. Lo afferma il deputato Pd, Cesare Damiano, che si sofferma sull'indennita' di disoccupazione per i lavoratori a progetto. Le proposta del ministro Sacconi di aumentarla dall'attuale 20% al 30% della retribuzione dell'anno precedente, sostiene Damiano, ''e' assolutamente insufficiente. In primo luogo il governo dovrebbe chiedersi come mai questa una tantum del 20%, introdotta all'inizio dell'anno, non abbia funzionato.

Coloro che ne hanno beneficiato sono meno di duemila, a fronte di centinaia di migliaia di persone, perlopiu' giovani, che hanno perso il lavoro a progetto nel corso del 2008. Si tratta allora di agire - aggiunge l'ex ministro del lavoro - in due direzioni: estendere la platea degli aventi diritto con una drastica riduzione degli adempimenti burocratici per l'accesso all'indennita' e di innalzare la percentuale al 60%, come da tempo richiesto dal Partito Democratico''.

Ma gli interventi per uscire dalla crisi, per Damiano, non devono limitarsi a ritocchi e non devono essere ''misure spot''. ''Sono invece necessarie misure diverse e radicali: il raddoppio della durata della cig, la stabilizzazione dei precari della P.a., della scuola e della ricerca; la detassazione delle retribuzione fino a 35mila euro e l'indicizzazione di tutte le pensioni all'andamento del costo della vita''.