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CRISI: UNCTAD, RIMESSE MIGRANTI RALLENTERANNO NEL 2009
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CRISI: UNCTAD, RIMESSE MIGRANTI RALLENTERANNO NEL 2009
(ASCA) - Roma, 8 set - Sono tempi duri per i Paesi piu' poveri del pianeta, in particolare per quelli che affidano la gran parte del proprio benessere alle rimesse dei migranti.
L'Agenzia per il Commercio e lo Sviluppo delle Nazioni Unite, che ha appena pubblicato il suo Report annuale (Trade and Development report 2009), ha annunciato che le rimesse a livello globale sono cresciute dell'8% rispetto al 2008 nei primi 6 mesi del 2009, raggiungendo il valore di 305 miliardi di dollari, ma mostrano segni di rallentamento nella seconda parte dell'anno.
Filippine, Indonesia e Vietnam si aspettano a fine anno riduzioni tra il 5 e l'8% rispetto al 2008 a causa della recessione globale, della crisi del settore manifatturiero, delle costruzioni e delle infrastrutture tecnologiche.
L'India e' stato il principale beneficiario mondiale di rimesse, avendo ricevuto nel 2008 45 miliardi di dollari dai propri emigrati all'estero, il 3,7% del suo Pil, seguita dalla Cina, con 34,5 miliardi di dollari e dal Messico con 26,2 miliardi. Il rischio-dissesto riguarda pero' ben 16 Paesi in via di sviluppo e in transizione, per i quali le rimesse rappresentano oltre il 10% del Pil. Per queste situazioni particolari l'Unctad raccomanda una specifica attenzione ai corpi di governo multilaterali, in particolare in vista del G20 di Pittsbourg, e raccomanda l'adozione di misure di remissione totale del debito estero dei Paesi piu' in difficolta', per non acuire gli effetti della recessione.
L'Agenzia per il Commercio e lo Sviluppo delle Nazioni Unite, che ha appena pubblicato il suo Report annuale (Trade and Development report 2009), ha annunciato che le rimesse a livello globale sono cresciute dell'8% rispetto al 2008 nei primi 6 mesi del 2009, raggiungendo il valore di 305 miliardi di dollari, ma mostrano segni di rallentamento nella seconda parte dell'anno.
Filippine, Indonesia e Vietnam si aspettano a fine anno riduzioni tra il 5 e l'8% rispetto al 2008 a causa della recessione globale, della crisi del settore manifatturiero, delle costruzioni e delle infrastrutture tecnologiche.
L'India e' stato il principale beneficiario mondiale di rimesse, avendo ricevuto nel 2008 45 miliardi di dollari dai propri emigrati all'estero, il 3,7% del suo Pil, seguita dalla Cina, con 34,5 miliardi di dollari e dal Messico con 26,2 miliardi. Il rischio-dissesto riguarda pero' ben 16 Paesi in via di sviluppo e in transizione, per i quali le rimesse rappresentano oltre il 10% del Pil. Per queste situazioni particolari l'Unctad raccomanda una specifica attenzione ai corpi di governo multilaterali, in particolare in vista del G20 di Pittsbourg, e raccomanda l'adozione di misure di remissione totale del debito estero dei Paesi piu' in difficolta', per non acuire gli effetti della recessione.
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