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CRISI: CONFARTIGIANATO, PER 41% ITALIANI NE USCIREMO TRA 1 ANNO
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CRISI: CONFARTIGIANATO, PER 41% ITALIANI NE USCIREMO TRA 1 ANNO
(ASCA) - Roma, 8 set - Il 38% degli italiani si aspetta una ripresa economica nei prossimi mesi e il 41% prevede che usciremo dalla crisi entro un anno. E' l'opinione espressa da un campione della popolazione intervistato alla fine di luglio dall'Osservatorio Ispo-Confartigianato per rilevare l'atteggiamento verso l'economia, la crisi e l'occupazione.
Le maggiori preoccupazioni dei nostri connazionali riguardano lo stato della nostra economia (86% delle risposte) e le condizioni di deficit e debito pubblico (83%).
Si ridimensionano invece, rispetto ad un analogo sondaggio condotto ad ottobre 2008, i timori per le difficolta' ad ottenere prestiti e finanziamenti (dal 69% di ottobre scorso si scende al 46% di oggi) e per la situazione economica della propria famiglia (si passa dal 78% di ottobre 2008 al 63% di oggi).
Per quanto riguarda l'accesso al credito, il 39% della popolazione dichiara di non aver percepito, in questi mesi di crisi finanziaria, azioni restrittive da parte delle banche.
Il fronte occupazionale, invece, e' indicato come il primo versante su cui operare per uscire dalla crisi: il 92% degli italiani sostiene che se non si fara' qualcosa a difesa del lavoro e dell'occupazione sara' impossibile superare la congiuntura negativa. E' forte la preoccupazione per il proprio posto di lavoro: il 27% degli italiani occupati ritiene il proprio posto di lavoro poco o per nulla al riparo dagli effetti negativi della crisi.
Emerge chiaramente l'importanza del ruolo degli ammortizzatori sociali in questo periodo di crisi. E' del 5%, infatti, la percentuale degli occupati che dichiara di stare usufruendo o di avere usufruito nel corso del 2009 di ammortizzatori sociali, che, nella maggioranza dei casi, sono rappresentati dalla cassa integrazione.
Le maggiori preoccupazioni dei nostri connazionali riguardano lo stato della nostra economia (86% delle risposte) e le condizioni di deficit e debito pubblico (83%).
Si ridimensionano invece, rispetto ad un analogo sondaggio condotto ad ottobre 2008, i timori per le difficolta' ad ottenere prestiti e finanziamenti (dal 69% di ottobre scorso si scende al 46% di oggi) e per la situazione economica della propria famiglia (si passa dal 78% di ottobre 2008 al 63% di oggi).
Per quanto riguarda l'accesso al credito, il 39% della popolazione dichiara di non aver percepito, in questi mesi di crisi finanziaria, azioni restrittive da parte delle banche.
Il fronte occupazionale, invece, e' indicato come il primo versante su cui operare per uscire dalla crisi: il 92% degli italiani sostiene che se non si fara' qualcosa a difesa del lavoro e dell'occupazione sara' impossibile superare la congiuntura negativa. E' forte la preoccupazione per il proprio posto di lavoro: il 27% degli italiani occupati ritiene il proprio posto di lavoro poco o per nulla al riparo dagli effetti negativi della crisi.
Emerge chiaramente l'importanza del ruolo degli ammortizzatori sociali in questo periodo di crisi. E' del 5%, infatti, la percentuale degli occupati che dichiara di stare usufruendo o di avere usufruito nel corso del 2009 di ammortizzatori sociali, che, nella maggioranza dei casi, sono rappresentati dalla cassa integrazione.
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