Ranieri e Mazzarri godono

IL PUNTO TECNICO - Analisi semiseria della 17a giornata di Serie A

JUVE, CRISI E' DIRE POCO: IL SUD PORTA MALE - Sono tempi amari per i tifosi bianconeri: il 2009 non si poteva chiudere in maniera peggiore. 5 sconfitte nelle ultime 6 partite, l'eliminazione dall'Europa che conta, con la sola, magra consolazione di aver battuto l'Inter di Mou, che però ora gode di ben 9 punti di vantaggio in classifica. La squadra di Ciro Ferrara non ha gioco, non segna e in difesa fa acqua da tutte le parti. E se si fa un paragone con quella che era stata la Juventus di Ranieri, forse un po' troppo frettolosamente esonerato a due giornate dal termine della scorsa stagione, il bilancio parla addirittura di fallimento. La Juve infatti scivola dal secondo al terzo posto; ha gli stessi gol all'attivo (30) ma 8 incassate in più; ha 6 punti in meno, 9 di ritardo dalla capolista. E il buon Ciro, traghettatore di questa Juve "che vuole assolutamente portare in porto" non può neanche sorridere se pensa al suo amato Sud Italia: proprio con cinque città meridionali infatti sono arrivate le cinque batoste stagionali in campionato. Palermo, Napoli, Cagliari, Bari e per ultima il Catania: se la temperatura all'Olimipico di Torino segna -9 (come i punti in classifica di svantaggio dalla vetta), non lo si deve solamente al freddo siberiano che ha colpito il Nord Italia, anzi.

RANIERI SI FREGA LE MANI - Se Ciro piange, Claudio ride: silurato da Blanc e Cobolli a fine stagione scorsa, Ranier, ex giramondo del calcio italiano, si sta prendendo fior fior di rivincite nella Capitale. La Roma spallettiana era allo sbando, con due schiaffi presi nelle prime due di campionato e una coesione di squadra lontana, siderale e una società traballante alle spalle: ebbene, Ranieri prima ha dato fisicità alla squadra, e poi ha cominciato a macinare gioco e risultati. Sette risultati utili di fila, cinque vittorie e due pareggi, imbattibilità nelle ultime tre, e un posto in Champions League, almeno fino a questo momento. Ma soprattutto, solo due punti si svantaggio dalla Juve (e tre dal Milan): "Un anno fa ho fatto secondo e sono arrivato agli ottavi di Champions, senza investimenti da 50 milioni di euro". Claudio non le manda certo a dire, anche se potrebbe andarci anche più pesante. Lui dopo tutto l'aveva pronosticato: "Senza un vice-Nedved non si va avanti". Intanto si frega le mani, pianificando un sorpasso clamoroso, che saprebbe, e molto, di rivincita: anche se le mani forse dovrebbe congiungerle e pregare, sperando che l'ennesimo infortunio di capitan Totti non si riveli più grave del previsto.

INTER, LO SCUDETTO E' IN GHIACCIO - Non è certo una notizia, ma è impossibile non rimarcare il +8 sul Milan e +9 della derelitta Juve: certo i cugini hanno una gara da recuperare, ma la giocheranno (chissà quando) a Firenze contro la Viola. Non certo tre punti scontati. E quindi lo Special One si può godere l'ultimo squillo di Samuel Eto'o, il nono di questa stagione, ottavo in campionato e ottavo anche a San Siro (fuori ha segnato solo alla Juve). "Un gol che vale doppio - fa il Mou, che stavolta si lamenta, ma solo per qualche cartellino giallo "stupido" che costa la prossima partita a Stankovic e Motta. Arriva anche la 153a di fila in casa senza sconfitte per il portoghese tra campionato e coppe nazionali: ora il suo unico cruccio rimane quello di trovare un degno sostituto di Eto'o, prossimamente impegnato in Coppa d'Africa con il suo Camerun. Balotelli saprà raccogliere il testimone dell'ex Barça? Mou questo non lo sa, intanto però gli da' un'altra bastonate: "Da Nazionale? Prestino, secondo me". Forse gennaio sarà il mese delle carote.

NAPOLI, ORA E' DA CINEMA - Il San Paolo saluta i miracoli in regia di Walter Mazzarri: il Napoli da realtà di secondo piano con Roberto Donadoni, si è trasformata in squadra a tutti gli effetti. Cinque vittorie, cinque pareggi, per 20 punti in 10 partite, solo le due milanesi hanno fatto meglio nell'ultimo periodo. Mamma mia, verrebbe da dire. Eppure, paradossalmente questo Napoli non gioca benissimo, non entusiasma, e forse avrebbe bisogno di un paio di pedine in più in ogni reparto. A Mazzarri però va benissimo così: il suo score è ancora senza macchia, a lui interessa far girare bene i meccanismi. "Non abbiamo giocato bene", dice mascherando un ghigno, felice per i tre punti rubacchiati al Chievo dei miracoli. La Champions League è lì a un punto, anche se il gruppone dietro di lui è solido e fa sentire il suo fiato. Sbagliare è vietato: intanto Napoli però se la gode, il (cine)panettone è stato guadagnato.

NEVE, A PERDERE E' L'ITALIA - Un breve trafiletto va alle partite non giocate: breve, perché a dilungarsi è stato già il direttore (non chiamatelo così, sennò si arrabbia). In Italia non si sono giocate 21 partite nei campionati professionistici, 4 in Serie A, causa neve intemperie: Bologna, Bergamo, Genova e Udine non sono riuscite a garantire l'agibilità dei propri campi, nonostante le nevicate nel weekend fossero largamente previste. Nei quattro maggiori (o presunti tali) campionati d'Europa invece non si è giocato solamente a Boulogne sur Mer, nel Nord (molto molto Nord) della Francia, in Ligue 1. In Inghilterra, Spagna e soprattutto Germania i tifosi si sono invece goduti tutte le gare in programma. Se a Londra nevicava copiosamente e in terra teutonica le righe del campo erano arancioni su fondo bianco allora è lecito chiedersi: cosa non funziona da noi? La risposta è: praticamente tutto. E ora scoppierà un nuovo caso-stadi: come succede puntualmente ogni anno in questo periodo. Buon inizio di inverno a tutti!

Via | Yahoo! Eurosport