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PROTEZIONE CIVILE: OGGI IL NUOVO DECRETO IN COMMISSIONE (IL PUNTO)
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PROTEZIONE CIVILE: OGGI IL NUOVO DECRETO IN COMMISSIONE (IL PUNTO)
(ASCA) - Roma, 16 feb - La Commissione ambiente della Camera si riunisce questa mattina alle 10,30 per la discussione generale del decreto che riguarda la Protezione civile. Alle 12 scade il termine per la presentazione degli emendamenti che saranno messi in votazione entro la serata.
E' annunciata in Commissione la presenza di Guido Bertolaso, capo della Protezione civile, al centro di alcune inchieste giudiziarie. Toccherebbe a lui la prima illustrazione del decreto che domani sara' discusso dall'Aula di Montecitorio. Sul provvedimento, che scade il 28 febbraio, il governo potrebbe chiedere il voto di fiducia.
Bertolaso, secondo alcune indiscrezioni, avrebbe concordato i contenuti del suo intervento e l'annuncio della linea che vuole seguire il governo sulla Protezione civile con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, il primo ad annunciare domenica scorsa che la maggioranza non aveva intenzione di insistere sull'ipotesi di privatizzazione della Protezione civile.
Da ieri si registra intanto un abbassamento della temperatura delle polemiche a riguardo del destino della Protezione civile, dopo che Gianfranco Fini ha spiegato che la maggioranza avrebbe stralciato dal decreto l'articolo piu' contestato, quello numero 16. ''Quindi il decreto viene completamente depotenziato'', aveva avvertito infatti il presidente della Camera in una dichiarazione ai margini di un convegno dell'Universita' Luiss a Roma.
Per Dario Franceschini, capogruppo del Pd alla Camera: ''Lo stralcio e' una vittoria dell'opposizione e delle esigenze di trasparenza e regolarita'''. L'ex segretario del Pd insiste nell'indicare gli altri punti che andrebbero cambiati nel decreto del governo: ''Lo scudo giudiziario per i vertici della Protezione civile, l'equiparazione dei grandi eventi a terremoti e alluvioni, le deroghe contenute nella lotta all'emergenza carceri''.
La pensa allo stesso modo Massimo Donadi, capogruppo dell'Idv alla Camera: ''Lo scandalo che ha travolto Bertolaso ha scoperchiato un vaso di Pandora ed impone un ripensamento dell'intera struttura. Lo stop a Protezione Civile Spa e le dimissioni di Bertolaso sono elementi imprescindibili per ripristinare la legalita'''.
Soddisfatto del passo indietro del governo si dice anche Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc, che nei giorni scorsi aveva auspicato che la discussione sul decreto riguardante la Protezione civile tornasse in Commissione ambiente della Camera.
Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato, punta l'indice sulla questione che in questi giorni e' al centro delle inchieste della magistratura: ''Un'altra cosa da fare subito e' abrogare la norma che equipara i grandi eventi alle emergenze. Emerge infatti con chiarezza dalle inchieste un sistema opaco e poco trasparente nella gestione di questi avvenimenti da parte della Protezione civile''.
A far cambiare la posizione del governo, oltre a considerazioni di opportunita' politica che hanno tenuto conto delle inchieste giudiziarie con al centro il vertice della Protezione civile, e' stato anche l'atteggiamento della Lega. E' stato infatti Umberto Bossi ad auspicare il passo indietro dichiarando: ''Abbiamo una bella Protezione civile con migliaia di persone. Non deve diventare una Spa. Ci starei molto cauto a fare certe scelte. Il ministro Tremonti gia' tempo fa aveva avvisato di non andare in quella direzione e aveva ragione perche' in quel modo non hai nessun controllo e poi nascono i pasticci''.
Mentre prosegue il confronto politico sul merito del decreto sulla Protezione civile, nel frattempo si allarga l'inchiesta della magistratura che ha investito imprenditori, manager e i vertici preposti ad affrontare le emergenze. Ieri sera e' stato ascoltato dalla Procura di Firenze l'onorevole Denis Verdini, tra i coordinatori nazionali del Pdl, che all'uscita si e' detto completamente estraneo agli episodi che gli vengono contestati dai giudici.
Stessa dichiarazione da parte di Altero Matteoli, ministro dei Trasporti e delle infrastrutture: ''Sono estraneo all'inchiesta che riguarda la Protezione civile ed altri soggetti incaricati di pubbliche funzioni''. Il ministro precisa che ''le intercettazioni pubblicate, peraltro in modo confuso, da un organo di stampa sono riferite all'annosa vicenda della costruzione della scuola dei Marescialli e dei Brigadieri dei Carabinieri di Firenze risalente al 1997, che non ha attinenza alcuna con l'inchiesta sulla Protezione civile''.
Sono numerose pero' le intercettazioni pubblicate da alcuni quotidiani. Non riguardano solo telefonate tra imprenditori, Matteoli e Verdini in cui si parla progetti di costruzione di alcune grandi opere. Ce ne sono altre che riguardano lo stesso Bertolaso e il gestore del Salaria Sport Village.
E' annunciata in Commissione la presenza di Guido Bertolaso, capo della Protezione civile, al centro di alcune inchieste giudiziarie. Toccherebbe a lui la prima illustrazione del decreto che domani sara' discusso dall'Aula di Montecitorio. Sul provvedimento, che scade il 28 febbraio, il governo potrebbe chiedere il voto di fiducia.
Bertolaso, secondo alcune indiscrezioni, avrebbe concordato i contenuti del suo intervento e l'annuncio della linea che vuole seguire il governo sulla Protezione civile con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, il primo ad annunciare domenica scorsa che la maggioranza non aveva intenzione di insistere sull'ipotesi di privatizzazione della Protezione civile.
Da ieri si registra intanto un abbassamento della temperatura delle polemiche a riguardo del destino della Protezione civile, dopo che Gianfranco Fini ha spiegato che la maggioranza avrebbe stralciato dal decreto l'articolo piu' contestato, quello numero 16. ''Quindi il decreto viene completamente depotenziato'', aveva avvertito infatti il presidente della Camera in una dichiarazione ai margini di un convegno dell'Universita' Luiss a Roma.
Per Dario Franceschini, capogruppo del Pd alla Camera: ''Lo stralcio e' una vittoria dell'opposizione e delle esigenze di trasparenza e regolarita'''. L'ex segretario del Pd insiste nell'indicare gli altri punti che andrebbero cambiati nel decreto del governo: ''Lo scudo giudiziario per i vertici della Protezione civile, l'equiparazione dei grandi eventi a terremoti e alluvioni, le deroghe contenute nella lotta all'emergenza carceri''.
La pensa allo stesso modo Massimo Donadi, capogruppo dell'Idv alla Camera: ''Lo scandalo che ha travolto Bertolaso ha scoperchiato un vaso di Pandora ed impone un ripensamento dell'intera struttura. Lo stop a Protezione Civile Spa e le dimissioni di Bertolaso sono elementi imprescindibili per ripristinare la legalita'''.
Soddisfatto del passo indietro del governo si dice anche Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc, che nei giorni scorsi aveva auspicato che la discussione sul decreto riguardante la Protezione civile tornasse in Commissione ambiente della Camera.
Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato, punta l'indice sulla questione che in questi giorni e' al centro delle inchieste della magistratura: ''Un'altra cosa da fare subito e' abrogare la norma che equipara i grandi eventi alle emergenze. Emerge infatti con chiarezza dalle inchieste un sistema opaco e poco trasparente nella gestione di questi avvenimenti da parte della Protezione civile''.
A far cambiare la posizione del governo, oltre a considerazioni di opportunita' politica che hanno tenuto conto delle inchieste giudiziarie con al centro il vertice della Protezione civile, e' stato anche l'atteggiamento della Lega. E' stato infatti Umberto Bossi ad auspicare il passo indietro dichiarando: ''Abbiamo una bella Protezione civile con migliaia di persone. Non deve diventare una Spa. Ci starei molto cauto a fare certe scelte. Il ministro Tremonti gia' tempo fa aveva avvisato di non andare in quella direzione e aveva ragione perche' in quel modo non hai nessun controllo e poi nascono i pasticci''.
Mentre prosegue il confronto politico sul merito del decreto sulla Protezione civile, nel frattempo si allarga l'inchiesta della magistratura che ha investito imprenditori, manager e i vertici preposti ad affrontare le emergenze. Ieri sera e' stato ascoltato dalla Procura di Firenze l'onorevole Denis Verdini, tra i coordinatori nazionali del Pdl, che all'uscita si e' detto completamente estraneo agli episodi che gli vengono contestati dai giudici.
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