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Serie A - "Mourinho come me; Ferrara una vittima"
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Serie A - "Mourinho come me; Ferrara una vittima"
Mourinho strappa un commento positivo a Luciano Moggi, l'ex direttore generale della Juventus che rivede nel tecnico portoghese alcuni suoi comportamenti. "L'allenatore nerazzurro é un gran comunicatore - ha osservato nel corso del programma Chiambretti Night - A me è simpatico perché fa le stesse cose che facevo io alla Juventus ossia confondere le acque. Non farà la mia stessa fine, perché é un allenatore che fa risultati".
Ma Moggi non si ferma qui, anzi. Rincara la dose. "Dopo lo scandalo di Calciopoli Moggi e Giraudo sono fuori dal mondo del pallone, ma quello che organizzava queste cose, ossia cose poco chiare, c'é rimasto dentro".
A giudizio del manager, "stranamente anche Moratti dice che il Milan è la società più forte, visto che ora parla di complotti. Quello che organizzava queste cose - ha proseguito, alludendo a Calciopoli - c'é rimasto dentro Probabilmente Moggi era quello che doveva essere abbattuto. Probabilmente, stando a quello che dice ora Moratti, qualcuno è rimasto. Noi combattevamo quello che oggi combatte Moratti, probabilmente eravamo più forti del presidente nerazzurro".
Alla Juventus, in forte affanno in campionato, quello che non va è "la conduzione", non l'allenatore Ciro Ferrara. Luciano Moggi non manca di attaccare la nuova dirigenza della società. "La conduzione - ha osservato - non è quella giusta: non parlo di Ferrara che è una vittima, come può esserlo Bettega", recentemente richiamato ai vertici nella Juventus. Ferrara basta seguirlo e non abbandonarlo in un mare di critiche. Può portare la Juventus al posto consono che, al momento non è il primo posto. La Juve non è come l'Inter o il Milan: l'Inter è più forte come giocatori, il Milan come società".
Sempre sulla Juventus, Moggi non ha mancato di attaccare l'attuale dirigenza, considerata responsabile della eliminazione della cosiddetta triade, guidata dallo stesso Moggi e da Antonio Giraudo, a causa dello scandalo di Calciopoli. "Tutto è iniziato quando John Elkann e Blanc si sono incontrati alla fine del 2004 e Elkann ha chiesto di entrare in società per eliminare la dirigenza portata da Umberto Agnelli. Quando sono morti l'Avvocato Gianni Agnelli e il fratello Umberto, è successo quello che è successo. La società non ci ha difeso, siamo stati tacciati di infedeltà patrimoniale".
A Chiambretti, che gli chiedeva se potesse mai considerare un possibile rientro alla Juventus, una volta scontata la squalifica nel 2011, Moggi si è limitato a replicare: "La Juve non mi manca. Con questa dirigenza, se mi richiamassero, non mi potrei più guardare in faccia. Io non godo per i giocatori - ha proseguito, riferendosi al difficile momento della squadra - ma i dirigenti in tre anni non ne hanno azzeccata una". Parlando invece del ritorno del terzo componente della triade, Moggi ha concluso osservando che "non mi sarei mai aspettato che Bettega potesse rientrare con questa società: è un grande tifoso di questa squadra, è uscito dalla porta ed è rientrato dalla finestra".
Via | Yahoo! Eurosport
Ma Moggi non si ferma qui, anzi. Rincara la dose. "Dopo lo scandalo di Calciopoli Moggi e Giraudo sono fuori dal mondo del pallone, ma quello che organizzava queste cose, ossia cose poco chiare, c'é rimasto dentro".
A giudizio del manager, "stranamente anche Moratti dice che il Milan è la società più forte, visto che ora parla di complotti. Quello che organizzava queste cose - ha proseguito, alludendo a Calciopoli - c'é rimasto dentro Probabilmente Moggi era quello che doveva essere abbattuto. Probabilmente, stando a quello che dice ora Moratti, qualcuno è rimasto. Noi combattevamo quello che oggi combatte Moratti, probabilmente eravamo più forti del presidente nerazzurro".
Alla Juventus, in forte affanno in campionato, quello che non va è "la conduzione", non l'allenatore Ciro Ferrara. Luciano Moggi non manca di attaccare la nuova dirigenza della società. "La conduzione - ha osservato - non è quella giusta: non parlo di Ferrara che è una vittima, come può esserlo Bettega", recentemente richiamato ai vertici nella Juventus. Ferrara basta seguirlo e non abbandonarlo in un mare di critiche. Può portare la Juventus al posto consono che, al momento non è il primo posto. La Juve non è come l'Inter o il Milan: l'Inter è più forte come giocatori, il Milan come società".
Sempre sulla Juventus, Moggi non ha mancato di attaccare l'attuale dirigenza, considerata responsabile della eliminazione della cosiddetta triade, guidata dallo stesso Moggi e da Antonio Giraudo, a causa dello scandalo di Calciopoli. "Tutto è iniziato quando John Elkann e Blanc si sono incontrati alla fine del 2004 e Elkann ha chiesto di entrare in società per eliminare la dirigenza portata da Umberto Agnelli. Quando sono morti l'Avvocato Gianni Agnelli e il fratello Umberto, è successo quello che è successo. La società non ci ha difeso, siamo stati tacciati di infedeltà patrimoniale".
A Chiambretti, che gli chiedeva se potesse mai considerare un possibile rientro alla Juventus, una volta scontata la squalifica nel 2011, Moggi si è limitato a replicare: "La Juve non mi manca. Con questa dirigenza, se mi richiamassero, non mi potrei più guardare in faccia. Io non godo per i giocatori - ha proseguito, riferendosi al difficile momento della squadra - ma i dirigenti in tre anni non ne hanno azzeccata una". Parlando invece del ritorno del terzo componente della triade, Moggi ha concluso osservando che "non mi sarei mai aspettato che Bettega potesse rientrare con questa società: è un grande tifoso di questa squadra, è uscito dalla porta ed è rientrato dalla finestra".
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