Cinepanettone da record

Tra una polemica e l'altra il cinepanettone "Natale a Beverly Hills" prosegue a ritmo da record la sua marcia nelle sale. Il film è infatti ancora nettamente primo al botteghino italiano con un incasso al momento di oltre 14 milioni. Al secondo posto del botteghino la commedia di Leonardo Pieraccioni "Io & Marilyn" distribuita da Medusa e uscita lo stesso giorno del film di Neri Parenti che si attesta a 6 milioni di euro.

Più che un caso cinematografico sembra diventato un caso politico. Con la fondazione "FareFuturo" di Gianfranco Fini che dice che "la destra non dovrebbe confondere la popolarità con la volgarità", il ministero dei Beni Culturali che si appresta a erogare un finanziamento all'episodio in produzione per l'anno prossimo (anche se il ministro Bondi ha chiarito che non si tratta di "film d'essay"), i critici, a parte Marco Giusti, che sparano a zero e la gente che affolla le sale cinematografiche. Senza rivali nei cinema di questi giorni anche se il cinepanettone dell'anno scorso aveva incassato due milioni di euro in più. Ma in questo caso è la crisi a fare la differenza, con un calo degli incassi generalizzato.

Il cinepanettone ormai è diventato una istituzione del nostro cinema e Christian De Sica ribadisce in una intervista al "Corriere della Sera" come i tanto vituperati film di Natale tengano in piedi il sistema cinema italiano. "A parte un paio di capolavori - spiega - il resto dei film raffinati fanno incassi penosi. Le opere dei registi e degli attori premiati dalla critica non le va a vedere nessuno". Triste ma (in parte) vero. E per quanto riguarda l'ultimo film De Sica recita un piccolo mea culpa con buoni propositi per il futuro. "Lo riconosco - ammette - in questo film c'è qualche parolaccia inutile. E io non ho bisogno di parolacce per far ridere. La gente ride di più per i miei ammiccamenti".