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Confcommercio: "Consumi in ripresa"
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Confcommercio: "Consumi in ripresa"
A giugno e luglio variazioni positive
La fase peggiore della crisi economica sembra essere passata e gli italiani tornano al loro grande amore: lo shopping. I dati di Confcommercio indicano infatti una chiara ripresa dei consumi che per due mesi consecutivi, giugno e luglio, e dopo un anno e mezzo, hanno fatto registrare variazioni positive. In particolare, l'Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) segnala a luglio un +0,5% rispetto a luglio 2008 e un +0,2% rispetto a giugno.
Per il presidente dell'organizzazione Carlo Sangalli "la crisi profonda si è fatta sentire, soprattutto nel commercio, mettendo in sofferenza tante piccole e medie imprese, ma oggi possiamo dire con ragionevole fiducia che la fase più acuta è stata superata, anche se parlare di una ripresa robusta è prematuro". Insomma - prosegue – "due mesi consecutivi con il segno più, cosa che non si verificava da un anno e mezzo, insieme a un clima di fiducia delle famiglie che è tornato ai livelli del 2007 sono segnali modesti ma che non vanno sottovalutati".
Ma "se è vero allora che siamo all'inizio della ripartenza è il momento di sostenere questi segnali attraverso un uso mirato e selettivo della leva fiscale e soprattutto facilitando l'accesso al credito da parte delle imprese. Questo anche per contrastare l'eventuale spirale tra riduzione dei consumi e aumento della disoccupazione".
Migliora la domanda per beni e servizi
Il miglioramento mostrato a luglio, rispetto all'analogo mese del 2008, scrive Confcommercio, riflette una crescita della domanda sia per i beni che per i servizi. Questa evoluzione è stata determinata in misura quasi esclusiva dalla dinamiche registrate dai consumi relativi ai beni e servizi per la mobilità e le comunicazioni. I prezzi relativi al paniere dei beni e servizi che compongono l'ICC hanno evidenziato, anche nel mese di luglio 2009, una significativa tendenza al ridimensionamento (-1,6%), evoluzione che pur interessando in misura molto accentuata i beni (-2,3%) ha riguardato anche i servizi (-0,3%).
La domanda per beni e servizi ricreativi ha registrato, dopo un lungo periodo di progressive riduzioni, una moderata tendenza alla crescita (+0,4%), mentre la domanda per i servizi di ristorazione e alloggio mostra, anche nell'ultimo mese, una diminuzione in termini tendenziali (-0,9%), confermando il permanere di un trend negativo per questo segmento dei consumi delle famiglie.
Abbigliamento e calzature ancora in sofferenza
Gli acquisti di articoli d'abbigliamento e calzature evidenziano una flessione (-2,6%), segnalando come i saldi estivi non siano riusciti a rivitalizzare un segmento ormai da tempo in difficoltà, mentre la domanda in quantità di beni e servizi per la casa ha segnalato un ulteriore decremento (-0,4% rispetto all'analogo mese del 2008), confermando anche in questo caso le difficoltà del comparto.
In calo anche i consumi dei prodotti alimentari
Infine, per quanto concerne la domanda delle famiglie per i prodotti alimentari, le bevande e i tabacchi, la stima per luglio 2009 segnala una contrazione del 3,1% dei volumi acquistati. Questa evidenza è uno degli elementi che obbligano alla massima cautela nell'interpretazione dei dati, certamente positivi, del bimestre giugno-luglio 2009.
La fase peggiore della crisi economica sembra essere passata e gli italiani tornano al loro grande amore: lo shopping. I dati di Confcommercio indicano infatti una chiara ripresa dei consumi che per due mesi consecutivi, giugno e luglio, e dopo un anno e mezzo, hanno fatto registrare variazioni positive. In particolare, l'Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) segnala a luglio un +0,5% rispetto a luglio 2008 e un +0,2% rispetto a giugno.
Per il presidente dell'organizzazione Carlo Sangalli "la crisi profonda si è fatta sentire, soprattutto nel commercio, mettendo in sofferenza tante piccole e medie imprese, ma oggi possiamo dire con ragionevole fiducia che la fase più acuta è stata superata, anche se parlare di una ripresa robusta è prematuro". Insomma - prosegue – "due mesi consecutivi con il segno più, cosa che non si verificava da un anno e mezzo, insieme a un clima di fiducia delle famiglie che è tornato ai livelli del 2007 sono segnali modesti ma che non vanno sottovalutati".
Ma "se è vero allora che siamo all'inizio della ripartenza è il momento di sostenere questi segnali attraverso un uso mirato e selettivo della leva fiscale e soprattutto facilitando l'accesso al credito da parte delle imprese. Questo anche per contrastare l'eventuale spirale tra riduzione dei consumi e aumento della disoccupazione".
Migliora la domanda per beni e servizi
Il miglioramento mostrato a luglio, rispetto all'analogo mese del 2008, scrive Confcommercio, riflette una crescita della domanda sia per i beni che per i servizi. Questa evoluzione è stata determinata in misura quasi esclusiva dalla dinamiche registrate dai consumi relativi ai beni e servizi per la mobilità e le comunicazioni. I prezzi relativi al paniere dei beni e servizi che compongono l'ICC hanno evidenziato, anche nel mese di luglio 2009, una significativa tendenza al ridimensionamento (-1,6%), evoluzione che pur interessando in misura molto accentuata i beni (-2,3%) ha riguardato anche i servizi (-0,3%).
La domanda per beni e servizi ricreativi ha registrato, dopo un lungo periodo di progressive riduzioni, una moderata tendenza alla crescita (+0,4%), mentre la domanda per i servizi di ristorazione e alloggio mostra, anche nell'ultimo mese, una diminuzione in termini tendenziali (-0,9%), confermando il permanere di un trend negativo per questo segmento dei consumi delle famiglie.
Abbigliamento e calzature ancora in sofferenza
Gli acquisti di articoli d'abbigliamento e calzature evidenziano una flessione (-2,6%), segnalando come i saldi estivi non siano riusciti a rivitalizzare un segmento ormai da tempo in difficoltà, mentre la domanda in quantità di beni e servizi per la casa ha segnalato un ulteriore decremento (-0,4% rispetto all'analogo mese del 2008), confermando anche in questo caso le difficoltà del comparto.
In calo anche i consumi dei prodotti alimentari
Infine, per quanto concerne la domanda delle famiglie per i prodotti alimentari, le bevande e i tabacchi, la stima per luglio 2009 segnala una contrazione del 3,1% dei volumi acquistati. Questa evidenza è uno degli elementi che obbligano alla massima cautela nell'interpretazione dei dati, certamente positivi, del bimestre giugno-luglio 2009.
Mago del sangue- Viceadminforum
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