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Il governo non scioglie il comune di Fondi. protesta dell'opposizione
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Il governo non scioglie il comune di Fondi. protesta dell'opposizione
A far notizia nella vicenda del Comune di Fondi restano poche cose. Non rappresenta una novità, infatti, la bomba piazzata sotto ad un camion di una ditta di caffè, ennesimo episodio di violenza della criminalità organizzata, in un territorio completamente nelle mani della camorra. E non fa notizia l'esito del Consiglio dei Ministri che si rifiuta di sciogliere il Comune di Fondi solo perché né il sindaco o membri della giunta né i consiglieri comunali hanno ricevuto direttamente un avviso di garanzia.
La vicenda, comunque, sta acquistando dimensioni sempre maggiori, anche per via dell'opposizione, che probabilmente come in poche altre occasioni prima, si dimostra battagliera e tenace. Oggi, infatti, si è tenuto un sit-in di fronte a Palazzo Chigi, con la presenza dell'Italia dei Valori e di Sinistra e Libertà, per chiedere l'accoglimento della richiesta del Prefetto di Latina di dichiarare il Comune sciolto per infiltrazioni mafiose.
Il partito di Di Pietro ha anche occupato la sala stampa di Palazzo Chigi, ripetendo l'iniziativa già condotta qualche settimana fa. La deputata Silvana Mura ed il senatore Stefano Pedica hanno ribadito che «occuperemo la sala stampa ogni volta che sarà in corso un Cdm, fino a quando ai cittadini di Fondi non sarà restituita la legalità».
Dichiarazioni dure contro il Governo arrivano dal segretario del Prc Ferrero. «Anche oggi il Consiglio dei Ministri ha ignorato la questione dello scioglimento del comune di Fondi. In questo modo il Governo si rende complice delle infiltrazioni mafiose che stanno ammazzando il territorio del sud pontino». Continua l'ex Ministro del Governo Prodi mettendo in luce le contraddizioni dell'Esecutivo: «È imbarazzante assistere ad un Governo che, da una parte, annuncia un grande piano nazionale contro la criminalità e, dall'altra, non fa nulla di concreto per combattere la mafia e i suoi rapporti con la politica, come dimostra il caso emblematico di Fondi. Chiediamo che il comune di Fondi venga sciolto immediatamente e che, parallelamente, la Regione Lazio avvii il commissariamento del mercato ortofrutticolo di Fondi, ormai in mano a famiglie di camorra e 'ndrangheta, come denunciammo noi di Rifondazione già 5 anni fa».
Oggi il Consiglio dei Ministri ha anche commemorato il generale Dalla Chiesa, ricevendo le critiche dell'eurodeputato De Magistris. «Dopo ventisette anni la storia del generale Dalla Chiesa conserva la sua forza, ma non si può fare a meno di ricordare ai ministri Maroni, Alfano e La Russa (che oggi durante il Cdm, insieme a tutto il Governo, hanno ricordato la sua figura) che l'antimafia non è un vuoto esercizio di parole. Il comune di Fondi non ancora sciolto, la presenza in Parlamento di condannati per associazione mafiosa in primo grado rappresentano un tradimento non solo di Dalla Chiesa, ma di ogni vittima della criminalità organizzata».
Se il Pd con Veltroni ha sostenuto come la decisione del Cdm rappresenti un «grave segnale di debolezza nei confronti di infiltrazioni mafiose che tengono sotto scacco la città ed un intero territorio a danno della grande maggioranza di cittadini ed imprenditori onesti», ha fatto molto rumore la presa di posizione secca del Governatore del Lazio Marrazzo. «Le istituzioni devono immediatamente dare un segnale inequivocabile sul Comune di Fondi. Anche la bomba di questa notte testimonia l'esistenza di un clima di violenza ed illegalità che mette sotto assedio la città e i cittadini. In questa situazione lo scioglimento è un atto indifferibile. Il Comune va sciolto senza più dubbi perché non possiamo consentire che la cittadinanza resti prigioniera di questa emergenza legalità e sicurezza».
A questo punto, vista la decisione del Governo, una nuova puntata della vicenda si avrà lunedì prossimo, quando il prefetto di Latina Frattasi (richiedente lo scioglimento) nel corso di un comitato dell'ordine e della sicurezza allargato, incontrerà forze dell'ordine e rappresentanti istituzionali per esporre i dettagli della sua nuova relazione sul caso Fondi, come richiesto dal recente decreto sicurezza approvato dal Governo. Sarà questo il passaggio cruciale per decidere il futuro del Comune di Fondi.
La vicenda, comunque, sta acquistando dimensioni sempre maggiori, anche per via dell'opposizione, che probabilmente come in poche altre occasioni prima, si dimostra battagliera e tenace. Oggi, infatti, si è tenuto un sit-in di fronte a Palazzo Chigi, con la presenza dell'Italia dei Valori e di Sinistra e Libertà, per chiedere l'accoglimento della richiesta del Prefetto di Latina di dichiarare il Comune sciolto per infiltrazioni mafiose.
Il partito di Di Pietro ha anche occupato la sala stampa di Palazzo Chigi, ripetendo l'iniziativa già condotta qualche settimana fa. La deputata Silvana Mura ed il senatore Stefano Pedica hanno ribadito che «occuperemo la sala stampa ogni volta che sarà in corso un Cdm, fino a quando ai cittadini di Fondi non sarà restituita la legalità».
Dichiarazioni dure contro il Governo arrivano dal segretario del Prc Ferrero. «Anche oggi il Consiglio dei Ministri ha ignorato la questione dello scioglimento del comune di Fondi. In questo modo il Governo si rende complice delle infiltrazioni mafiose che stanno ammazzando il territorio del sud pontino». Continua l'ex Ministro del Governo Prodi mettendo in luce le contraddizioni dell'Esecutivo: «È imbarazzante assistere ad un Governo che, da una parte, annuncia un grande piano nazionale contro la criminalità e, dall'altra, non fa nulla di concreto per combattere la mafia e i suoi rapporti con la politica, come dimostra il caso emblematico di Fondi. Chiediamo che il comune di Fondi venga sciolto immediatamente e che, parallelamente, la Regione Lazio avvii il commissariamento del mercato ortofrutticolo di Fondi, ormai in mano a famiglie di camorra e 'ndrangheta, come denunciammo noi di Rifondazione già 5 anni fa».
Oggi il Consiglio dei Ministri ha anche commemorato il generale Dalla Chiesa, ricevendo le critiche dell'eurodeputato De Magistris. «Dopo ventisette anni la storia del generale Dalla Chiesa conserva la sua forza, ma non si può fare a meno di ricordare ai ministri Maroni, Alfano e La Russa (che oggi durante il Cdm, insieme a tutto il Governo, hanno ricordato la sua figura) che l'antimafia non è un vuoto esercizio di parole. Il comune di Fondi non ancora sciolto, la presenza in Parlamento di condannati per associazione mafiosa in primo grado rappresentano un tradimento non solo di Dalla Chiesa, ma di ogni vittima della criminalità organizzata».
Se il Pd con Veltroni ha sostenuto come la decisione del Cdm rappresenti un «grave segnale di debolezza nei confronti di infiltrazioni mafiose che tengono sotto scacco la città ed un intero territorio a danno della grande maggioranza di cittadini ed imprenditori onesti», ha fatto molto rumore la presa di posizione secca del Governatore del Lazio Marrazzo. «Le istituzioni devono immediatamente dare un segnale inequivocabile sul Comune di Fondi. Anche la bomba di questa notte testimonia l'esistenza di un clima di violenza ed illegalità che mette sotto assedio la città e i cittadini. In questa situazione lo scioglimento è un atto indifferibile. Il Comune va sciolto senza più dubbi perché non possiamo consentire che la cittadinanza resti prigioniera di questa emergenza legalità e sicurezza».
A questo punto, vista la decisione del Governo, una nuova puntata della vicenda si avrà lunedì prossimo, quando il prefetto di Latina Frattasi (richiedente lo scioglimento) nel corso di un comitato dell'ordine e della sicurezza allargato, incontrerà forze dell'ordine e rappresentanti istituzionali per esporre i dettagli della sua nuova relazione sul caso Fondi, come richiesto dal recente decreto sicurezza approvato dal Governo. Sarà questo il passaggio cruciale per decidere il futuro del Comune di Fondi.
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