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Il Bazar del Pallone - Alla scoperta di Stefan El Shaarawy
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Il Bazar del Pallone - Alla scoperta di Stefan El Shaarawy
Il Milan per lui ha fatto un investimento importante. Si è privato di Merkel, uno che ad Allegri piace tantissimo e che il tecnico rossonero ha lanciato (anche da titolare) nel corso della scorsa stagione: El Shaarawy ha adesso una grande responsabilità, ma non sembra per nulla spaventato da questo. In fondo, ha solo 18 anni: ed è giusto così. Ma che ruolo fa con esattezza? E che tipo di ragazzo è? Qui sotto c’è tutto quello che c’è da sapere sul nuovo attaccante del Milan...
NEL SANGUE L’EGITTO, NEL FUTURO L’ITALIA (E LO STUDIO) – Stefan El Shaarawy nasce a Savona, il 27 ottobre del 1992: il padre, Sabri, è laureato in psicologia al Cairo, mentre Lucia, la madre, anch’essa laureatan in infermieristica, è dipendente all’Asl di Savona. Ha un fratello, Stefan, si chiama Manuel e ha 23 anni: vive a Torino e – indovinate? – sta per laurearsi in economia. Non sconvolge quindi che il nuovo attaccante del Milan, mentre Galliani e il Genoa decidevano il suo futuro, era sui libri, intento a preparare al meglio gli esami di maturità che prenderanno il via mercoledì prossimo.
IL GENOA LA SUA PRIMA CASA – Calcisticamente Stefan muove i primi passi nel Legino, squadra amatoriale che non dimentica di andare a trovare non appena ha la possibilità di farlo. A scoprire il suo talento è Michele Sbravati, responsabile del settore giovanile del Genoa, che lo preleva proprio dal Legino e lo porta in rossoblù appena 11enne. La trafila nelle giovanili è particolarmente formativa per lui, che ha voglia di imparare e di mettersi a disposizione dei vari allenatori che lo seguono: e così arrivano i primi successi, già dal 2006; si comincia con il Trofeo Piccole Grandi Squadre, ma è solo l’inizio perchè poi arrivano anche Coppa Italia (2009) e Supercoppa Italiana Primavera. Il 21 dicembre 2008 l’esordio in Serie A, contro il Chievo, ad appena 16 anni (il più giovane debuttante della storia rossoblù), quindi nel 2010 El Shaarawy è decisivo nel 2-1 con cui il Genoa si impone contro l’Empoli nella finale del campionato Primavera. E’ un predestinato, lo si capisce: ma l’esperienza nelle giovanili è finita. E’ il momento di passare tra i grandi...
IL PADOVA, E UN TALENTO CHE IN VENETO APPARE SUBITO CHIARO – Come Del Piero. A Padova qualcuno non ricordava un giocatore così dotato dai tempi in cui all’Euganeo transitò l’attuale capitano della Juventus. Il primo centro El Shaarawy lo mette a segno nel 4-0 alla Reggina, poi però si fa male: tendinopatia rotulea e quattro mesi di stop. Non si abbatte, Stefan, ma torna a inizio 2011: e con le sue giocate (e gol) porta il Padova a giocarsi i playoff. Nella semifinale di ritorno contro il Varese (doppietta) la sua miglior partita di una stagione che si è chiusa con l’unico rammarico di aver perso contro il Novara la gara decisiva per la promozione.
L’ITALIA NEL FUTURO: PRANDELLI LO OSSERVA – Nonostante le origini egiziane, El Shaarawy ha deciso di sposare la nazionalità italiana. Con la maglia azzurra ha già un discreto feeling avendo svolto praticamente tutta la trafila con le Nazionali giovanili: a inizio 2011 è anche arrivata la prima convocazione con l’Italia Under 21 di Ferrara. E anche Cesare Prandelli, il CT dell’Italia dei grandi, ha fatto sapere di seguirlo con scrupolosa attenzione.
IL SUO FORTE E’ IL DRIBBLING, E CHE VELOCITA’ – Gioca davanti, questo è chiaro a tutti, ma non è una prima punta. Ama partire da lontano, Stefan, lui che fa di velocità e progressione alcune delle sue caratteristiche principali. In molti, proprio per questa sua abilità di avanzare palla al piede lo accostano a Kakà, ma Stefan – più dell’attuale fantasista del Real Madrid – ha la capacità di poter ricoprire più ruoli: dall’ala al trequartista, dal centrocampista esterno alla seconda punta. Dotato di un dribbling secco e disorientante, El Shaaawy – destro naturale – è in possesso di un buon tiro, preciso più che potente. La sua visione di gioco è pari a quella di un regista basso dalla difesa e i tempi di inserimenti in area sono quelli di un centrocampista d’assalto: è un giocatore completo, che può crescere ancora. E molto.
Fonte: Yahoo! Eurosport
NEL SANGUE L’EGITTO, NEL FUTURO L’ITALIA (E LO STUDIO) – Stefan El Shaarawy nasce a Savona, il 27 ottobre del 1992: il padre, Sabri, è laureato in psicologia al Cairo, mentre Lucia, la madre, anch’essa laureatan in infermieristica, è dipendente all’Asl di Savona. Ha un fratello, Stefan, si chiama Manuel e ha 23 anni: vive a Torino e – indovinate? – sta per laurearsi in economia. Non sconvolge quindi che il nuovo attaccante del Milan, mentre Galliani e il Genoa decidevano il suo futuro, era sui libri, intento a preparare al meglio gli esami di maturità che prenderanno il via mercoledì prossimo.
IL GENOA LA SUA PRIMA CASA – Calcisticamente Stefan muove i primi passi nel Legino, squadra amatoriale che non dimentica di andare a trovare non appena ha la possibilità di farlo. A scoprire il suo talento è Michele Sbravati, responsabile del settore giovanile del Genoa, che lo preleva proprio dal Legino e lo porta in rossoblù appena 11enne. La trafila nelle giovanili è particolarmente formativa per lui, che ha voglia di imparare e di mettersi a disposizione dei vari allenatori che lo seguono: e così arrivano i primi successi, già dal 2006; si comincia con il Trofeo Piccole Grandi Squadre, ma è solo l’inizio perchè poi arrivano anche Coppa Italia (2009) e Supercoppa Italiana Primavera. Il 21 dicembre 2008 l’esordio in Serie A, contro il Chievo, ad appena 16 anni (il più giovane debuttante della storia rossoblù), quindi nel 2010 El Shaarawy è decisivo nel 2-1 con cui il Genoa si impone contro l’Empoli nella finale del campionato Primavera. E’ un predestinato, lo si capisce: ma l’esperienza nelle giovanili è finita. E’ il momento di passare tra i grandi...
IL PADOVA, E UN TALENTO CHE IN VENETO APPARE SUBITO CHIARO – Come Del Piero. A Padova qualcuno non ricordava un giocatore così dotato dai tempi in cui all’Euganeo transitò l’attuale capitano della Juventus. Il primo centro El Shaarawy lo mette a segno nel 4-0 alla Reggina, poi però si fa male: tendinopatia rotulea e quattro mesi di stop. Non si abbatte, Stefan, ma torna a inizio 2011: e con le sue giocate (e gol) porta il Padova a giocarsi i playoff. Nella semifinale di ritorno contro il Varese (doppietta) la sua miglior partita di una stagione che si è chiusa con l’unico rammarico di aver perso contro il Novara la gara decisiva per la promozione.
L’ITALIA NEL FUTURO: PRANDELLI LO OSSERVA – Nonostante le origini egiziane, El Shaarawy ha deciso di sposare la nazionalità italiana. Con la maglia azzurra ha già un discreto feeling avendo svolto praticamente tutta la trafila con le Nazionali giovanili: a inizio 2011 è anche arrivata la prima convocazione con l’Italia Under 21 di Ferrara. E anche Cesare Prandelli, il CT dell’Italia dei grandi, ha fatto sapere di seguirlo con scrupolosa attenzione.
IL SUO FORTE E’ IL DRIBBLING, E CHE VELOCITA’ – Gioca davanti, questo è chiaro a tutti, ma non è una prima punta. Ama partire da lontano, Stefan, lui che fa di velocità e progressione alcune delle sue caratteristiche principali. In molti, proprio per questa sua abilità di avanzare palla al piede lo accostano a Kakà, ma Stefan – più dell’attuale fantasista del Real Madrid – ha la capacità di poter ricoprire più ruoli: dall’ala al trequartista, dal centrocampista esterno alla seconda punta. Dotato di un dribbling secco e disorientante, El Shaaawy – destro naturale – è in possesso di un buon tiro, preciso più che potente. La sua visione di gioco è pari a quella di un regista basso dalla difesa e i tempi di inserimenti in area sono quelli di un centrocampista d’assalto: è un giocatore completo, che può crescere ancora. E molto.
Fonte: Yahoo! Eurosport
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