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Palermo: Miccoli "Noi in Champions? Io ci credo"
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Palermo: Miccoli "Noi in Champions? Io ci credo"
Ha realizzato il suo decimo gol in Campionato, guidando così il Palermo al quarto posto, con il sorpasso bis sulla Juve. Fabrizio Miccoli sogna con i rosanero l'Europa che conta: “Sarà durissima - ammette l'attaccante ai microfoni di Radio Radio – ma se è un sogno è giusto crederci”.
Una sfida anche con il suo passato, visto che una delle rivali principali è proprio la sua ex squadra Juventus. “Ho un po' di rammarico per come è finita la mia avventura bianconera – ha commentato Miccoli –. Ho avuto problemi con Moggi e la società di allora, praticamente sono stato cacciato. Sono dovuto andare in Portogallo, al Benfica, per continuare a giocare a calcio”.
Qualche rimpianto rimane anche per la Nazionale, che Miccoli considera, nonostante le sue ultime grandi prestazioni, un discorso ormai chiuso. “Non credo che Lippi (suo allenatore ai tempi della Juventus, ndr) mi chiamerà per il Mondiale – però mi dispiace non vedere il mio nome nemmeno tra i possibili convocati”.
Tornando al Campionato, Miccoli risponde anche a chi gli chiede se i bianconeri potrebbero essere favoriti nella corsa al quarto posto da qualche decisione arbitrale. “Non penso – ha detto il Romario del Salento – che oggi ci sia malafede. Prima succedevano cose strane e poi si è capito perché. Oggi non credo sia così, però è vero che un po' di sudditanza psicologica permane nei confronti delle grandi squadre”.
Questo Palermo deve, invece, molto anche al suo allenatore Delio Rossi, subentrato in corsa a Walter Zenga. “Rossi ha cambiato tutto – ha confessato Miccoli – dal lavoro alla mentalità, soprattutto fuori casa. Anche a me fa correre molto di più”.
Infine spazio ad altri due sogni personali dell'attaccante rosanero. Il primo è quello di restituire l'orecchino di Maradona, comprato ad un'asta, al suo proprietario e di fare una foto con lui. Il secondo? “Fare un gol sotto la curva Nord con la maglia del Lecce. Sono 15 anni che dico di voler vestire questa maglia, poi non ci vado mai. Prima di chiudere la mia carriera mi piacerebbe coronare questo sogno”.
a cura di Guido Di Santo
Una sfida anche con il suo passato, visto che una delle rivali principali è proprio la sua ex squadra Juventus. “Ho un po' di rammarico per come è finita la mia avventura bianconera – ha commentato Miccoli –. Ho avuto problemi con Moggi e la società di allora, praticamente sono stato cacciato. Sono dovuto andare in Portogallo, al Benfica, per continuare a giocare a calcio”.
Qualche rimpianto rimane anche per la Nazionale, che Miccoli considera, nonostante le sue ultime grandi prestazioni, un discorso ormai chiuso. “Non credo che Lippi (suo allenatore ai tempi della Juventus, ndr) mi chiamerà per il Mondiale – però mi dispiace non vedere il mio nome nemmeno tra i possibili convocati”.
Tornando al Campionato, Miccoli risponde anche a chi gli chiede se i bianconeri potrebbero essere favoriti nella corsa al quarto posto da qualche decisione arbitrale. “Non penso – ha detto il Romario del Salento – che oggi ci sia malafede. Prima succedevano cose strane e poi si è capito perché. Oggi non credo sia così, però è vero che un po' di sudditanza psicologica permane nei confronti delle grandi squadre”.
Questo Palermo deve, invece, molto anche al suo allenatore Delio Rossi, subentrato in corsa a Walter Zenga. “Rossi ha cambiato tutto – ha confessato Miccoli – dal lavoro alla mentalità, soprattutto fuori casa. Anche a me fa correre molto di più”.
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