Serie A - Carraro "Volevo Moggi in Nazionale"

Il processo a Calciopoli continua a regalare retroscena succosi. Ancor più quando a testimoniare è un personaggio del calibro di Franco Carraro, ex presidente della Figc chiamato in causa dai pm Giuseppe Narducci e Stefano Capuano per chiarire il contenuto di due intercettazioni telefoniche con l'ex designatore arbitrale Paolo Bergamo. L'oggetto di discussione in gran parte delle occasioni era la Lazio di Claudio Lotito.

UNA QUESTIONE DI ORDINE PUBBLICO - I fatti si riferiscono al campionato 2004/05, il primo dell'era Lotito. La Lazio naviga nei bassifondi della classifica e il presidente biancoceleste si lamenta per una serie di torti arbitrali. "C'erano stati degli errori contro la Lazio - ha spiegato Carraro - e a Roma vi era una situazione di ordine pubblico preoccupante. La Lazio aveva avuto arbitraggi sfortunati, Lotito mi telefonò lamentandosi di Reggina-Lazio". In quell'occasione, il presidente della Reggina si sarebbe presentato nello spogliatoio a parlare con l'arbitro durante l'intervallo. In vista di Lazio-Brescia, così, Carraro disse a Paolo Bergamo "se il Brescia è più forte vinca ma non succedano pasticci". Ma anche il risultato di quel match fu negativo, "c'era un netto rigore a favore della Lazio tanto che lo stesso arbitro Tombolini riconobbe poi di aver sbagliato", ricorda Carraro.

ATTENZIONE, MA NEGLI SCONTRI DIRETTI - Il discorso si fa più intricato quando entra in gioco un curioso distinguo. Dopo la partita con il Brescia, la Lazio deve affrontare il Milan. Carraro dà per scontato che si tratti di un match proibitivo e allora invita a stare attenti per le sfide successive. "Ma perché la Lazio non doveva essere tutelata anche a Milano?", ha domandato il pm Narducci. E Carraro: "Ho sempre fatto tutto perché gli arbitraggi fossero corretti. Ma il divario tecnico con il Milan, che giocava in casa e lottava per lo scudetto, faceva sì che potesse essere meno rilevante un errore arbitrale". Il senso della telefonata per Carraro era questo: "mi raccomando gli arbitri stiano particolarmente attenti negli scontri diretti". Non male come ragionamento.

VOLEVO MOGGI IN NAZIONALE - Dulcis in fundo, Carraro ha dovuto spiegare una telefonata con l'ex dg della Juventus Luciano Moggi. Un dialogo durante il quale si parlava di Marcello Lippi e della Nazionale. Carraro ha spiegato che, avendo Lippi lavorato a lungo per la Juventus, "ci tenevo - ha detto - all'opinione di Moggi" in vista del passaggio del tecnico alla guida della nazionale di calcio. Ma Lippi, ha obiettato il pm, al tempo della telefonata era già stato designato come allenatore degli azzurri. "Eravamo in una fase di rodaggio", ha replicato Carraro. E comunque "ero interessato all'opinione di Moggi: che sia una persona che capisce di calcio e aveva rapporti consolidati con Lippi è un dato di fatto".

CELLINO MULTATO, TOCCA A CARLETTO - Il processo a Calciopoli riprenderà fra una settimana esatta, il prossimo 22 dicembre. In quell'occasione, il presidente del Cagliari Massimo Cellino sarà costretto a presentarsi con l'accompagnamento coatto, essendosi rifiutato di presentarsi in aula per ben tre volte. Il numero uno rossoblù dovrà anche pagare una multa di 250 euro. Insieme a Cellino ci sarà anche Carlo Ancelotti, attuale allenatore del Chelsea. Lo "spettacolo" è ancora ben lungi dai titoli di coda.

Via | Yahoo! Eurosport