RUSSIA: A VENT'ANNI DA MORTE SAKHAROV DIRITTI UMANI ANCORA VIOLATI

(ASCA-AFP) - Mosca, 14 dic - A vent'anni dalla morte di Andrei Sakharov, i diritti umani in Russia sono ancora al di la' da essere pienamente rispettati. Celebrando la memoria dello scienziato nucleare sovietico, coinvolto nelle ricerche per lo sviluppo della bomba ad idrogeno e poi sostenitore della campagne contro il regime degli anni settanta, la leader del Moscow Helsinki Group, Lyudmila Alexeyeva, ha detto nel corso di una conferenza stampa che ''le sue idee non hanno ancora trionfato. Ma succedera' un giorno. E' per questo che Sakharov ha vissuto e lavorato''.

Sakharov, morto il 14 dicembre del 1989 all'eta' di 68 anni, era stato costretto all'esilio per aver criticato soprattutto l'invasione sovietica dell'Afghanistan, aveva fatto ritorno a Mosca dopo la riabilitazione voluta da Mikhail Gorbaciov.

La Fondazione Andrei Sakharov, fondata dalla moglie Yelena Bonner, gestisce un museo ed un centro di ricerca a Mosca sui diritti umani nell'ex Unione Sovietica e in Russia. Segei Kovalyov, attuale presidente della Fondazione, ha detto che l'attuale governo russo ''e' una modernizzazione dell'Unione Sovietica. A volte serve il gulag per ottenere una docile servilita' e a volte non serve. In questo momento storico non serve il gulag''.

Sakharov, membro dell'Accademia delle Scienze dell'Unione Sovietica che contesto' negli anni cinquanta gli esperimenti nucleari a scopo bellico e la repressione del regime sovietico negli anni settanta, nel 1975 ricevette il Premio Nobel per la pace ma non pote' ritirarlo. Arrestato nel 1980 e confinato a Gorkij, torno' a Mosca nel 1986 e fu eletto deputato nel 1989. Mori' nella capitale russa nel dicembre dello stesso anno.