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Milan-Curva Sud: Biglietti gratis, scoppia la pace
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Milan-Curva Sud: Biglietti gratis, scoppia la pace
Cinquemila tagliandi al derby ed altre promesse.
Biglietti gratis e un film: scoppia la pace con la curva.
Prima, a sorpresa, il miele. "Avanti con Silvio. L'amore non è bello se non è litigarello". Poi, anche qui non proprio in armonia con quanto stava succedendo in campo, lo spot cinematografico. "Il 4 settembre tutti al cinema: L'ultimo ultras" (co-protagonista del film in uscita oggi - diretto e interpretato dal regista e ultrà laziale Stefano Calvagna - è il capo della curva Sud rossonera, Giancarlo Lombardi, detto Sandokan, recentemente rinviato a giudizio per tentata estorsione ai danni del Milan e ritenuto dai magistrati un boss criminale). Sabato 29 agosto, stadio di San Siro: disastroso (per il Milan) derby della Madonnina. All'ignaro tifoso quei due striscioni vergati con vernice spray e esposti a più riprese sei giorni fa in curva Sud - anche quando la squadra di Leonardo era sotto di quattro gol - hanno creato un senso di smarrimento. Cos'è cambiato, e perché, e così repentinamente, tra i vertici del Milan e i suoi ultrà? Erano, eravamo rimasti alla durissima contestazione di giugno: la curva infuriata scesa in piazza contro la società, rea di voler vendere, e infine di avere venduto, Kakà. "Galliani gobbo, Berlusca interista. Meschini e bugiardi: e ora vendete il Milan". Gli striscioni degli ultrà, nei tribolati giorni delle trattative con il Real Madrid per l'asso brasiliano, poi in effetti ceduto , erano puro fiele. Puzzava di minaccia lo slogan - che non sfuggì agli uomini della Digos - scandito alla vigilia delle elezioni provinciali ed europee: "Voto Podestà solo se resta Kakà" (Guido Podestà, candidato del Pdl in corsa all'epoca per la guida della provincia di Milano sostenuto direttamente dal premier Silvio Berlusconi). L'ultima partita di campionato, il 23 maggio, Guerrieri e Brigate rossonere, i due gruppi oggi confluiti sotto il marchio "Curva Sud Milano", avevano messo in scena una robusta contestazione contro Berlusconi (e il giocatore-simbolo Paolo Maldini). "Sono anni che compri bidoni e figurine, quest'anno chi compri... le veline?" era scritto su un lenzuolo srotolato in curva. Accompagnato da un invito rivolto al premier a vendere il Milan e a andare "fuori dai c...". E poi? Poi, passata l'estate, qualcosa è successo. Annunciate nuove contestazioni alla ripresa del campionato - per sfogare le frustrazioni di mercato - gli ultrà hanno improvvisamente cambiato linea. Stop alle contestazioni, "avanti con Silvio". E' bastato un atteggiamento più "brillante" da parte dei vertici del Milan, accusati di tirchieria non solo negli acquisti ma anche con la curva. Cinquemila biglietti omaggio sarebbero stati destinati agli ultrà in occasione del derby di sabato scorso. Con la promessa, se la pace continuerà a regnare, di eventuali nuove forme di sostegno nel corso del campionato. A decidere che era arrivato il momento di finirla con le critiche a Berlusconi sono stati i due capi che da tre anni governano la curva Sud: Giancarlo Lombardi, detto Sandokan, e il "Barone", al secolo Giancarlo Capelli, entrambi già arrestati e diffidati ad andare allo stadio. Stando a un'inchiesta del pm milanese Luca Poniz, Lombardi è un "criminale" a capo di un'associazione a delinquere recentemente rinviata a giudizio (11 gli ultrà finiti sotto processo, tra cui gli stessi Lombardi e Capelli) per una tentata estorsione (biglietti) alla società di via Turati. "Lombardi - scrive il magistrato - è il capo indiscusso del gruppo di tifosi denominati Guerrieri ultras, costituito con modalità e caratteri propri dell'associazione criminosa, anche in relazione al riconosciuto profilo criminale di Lombardi". Sandokan da oggi sarà sul grande schermo. Interpreterà se stesso ne L'ultimo ultras (un cameo anche per Andry Shevchenko, convinto a recitare nel film - ha raccontato il calciatore al Giornale - da Giancarlo Capelli). Dice il regista Stefano Calvagna: "Con Lombardi ci unisce la passione per il cinema, visto che Giancarlo studiava per diventare attore".
Fonte: Yahoo! Eurosport
Biglietti gratis e un film: scoppia la pace con la curva.
Prima, a sorpresa, il miele. "Avanti con Silvio. L'amore non è bello se non è litigarello". Poi, anche qui non proprio in armonia con quanto stava succedendo in campo, lo spot cinematografico. "Il 4 settembre tutti al cinema: L'ultimo ultras" (co-protagonista del film in uscita oggi - diretto e interpretato dal regista e ultrà laziale Stefano Calvagna - è il capo della curva Sud rossonera, Giancarlo Lombardi, detto Sandokan, recentemente rinviato a giudizio per tentata estorsione ai danni del Milan e ritenuto dai magistrati un boss criminale). Sabato 29 agosto, stadio di San Siro: disastroso (per il Milan) derby della Madonnina. All'ignaro tifoso quei due striscioni vergati con vernice spray e esposti a più riprese sei giorni fa in curva Sud - anche quando la squadra di Leonardo era sotto di quattro gol - hanno creato un senso di smarrimento. Cos'è cambiato, e perché, e così repentinamente, tra i vertici del Milan e i suoi ultrà? Erano, eravamo rimasti alla durissima contestazione di giugno: la curva infuriata scesa in piazza contro la società, rea di voler vendere, e infine di avere venduto, Kakà. "Galliani gobbo, Berlusca interista. Meschini e bugiardi: e ora vendete il Milan". Gli striscioni degli ultrà, nei tribolati giorni delle trattative con il Real Madrid per l'asso brasiliano, poi in effetti ceduto , erano puro fiele. Puzzava di minaccia lo slogan - che non sfuggì agli uomini della Digos - scandito alla vigilia delle elezioni provinciali ed europee: "Voto Podestà solo se resta Kakà" (Guido Podestà, candidato del Pdl in corsa all'epoca per la guida della provincia di Milano sostenuto direttamente dal premier Silvio Berlusconi). L'ultima partita di campionato, il 23 maggio, Guerrieri e Brigate rossonere, i due gruppi oggi confluiti sotto il marchio "Curva Sud Milano", avevano messo in scena una robusta contestazione contro Berlusconi (e il giocatore-simbolo Paolo Maldini). "Sono anni che compri bidoni e figurine, quest'anno chi compri... le veline?" era scritto su un lenzuolo srotolato in curva. Accompagnato da un invito rivolto al premier a vendere il Milan e a andare "fuori dai c...". E poi? Poi, passata l'estate, qualcosa è successo. Annunciate nuove contestazioni alla ripresa del campionato - per sfogare le frustrazioni di mercato - gli ultrà hanno improvvisamente cambiato linea. Stop alle contestazioni, "avanti con Silvio". E' bastato un atteggiamento più "brillante" da parte dei vertici del Milan, accusati di tirchieria non solo negli acquisti ma anche con la curva. Cinquemila biglietti omaggio sarebbero stati destinati agli ultrà in occasione del derby di sabato scorso. Con la promessa, se la pace continuerà a regnare, di eventuali nuove forme di sostegno nel corso del campionato. A decidere che era arrivato il momento di finirla con le critiche a Berlusconi sono stati i due capi che da tre anni governano la curva Sud: Giancarlo Lombardi, detto Sandokan, e il "Barone", al secolo Giancarlo Capelli, entrambi già arrestati e diffidati ad andare allo stadio. Stando a un'inchiesta del pm milanese Luca Poniz, Lombardi è un "criminale" a capo di un'associazione a delinquere recentemente rinviata a giudizio (11 gli ultrà finiti sotto processo, tra cui gli stessi Lombardi e Capelli) per una tentata estorsione (biglietti) alla società di via Turati. "Lombardi - scrive il magistrato - è il capo indiscusso del gruppo di tifosi denominati Guerrieri ultras, costituito con modalità e caratteri propri dell'associazione criminosa, anche in relazione al riconosciuto profilo criminale di Lombardi". Sandokan da oggi sarà sul grande schermo. Interpreterà se stesso ne L'ultimo ultras (un cameo anche per Andry Shevchenko, convinto a recitare nel film - ha raccontato il calciatore al Giornale - da Giancarlo Capelli). Dice il regista Stefano Calvagna: "Con Lombardi ci unisce la passione per il cinema, visto che Giancarlo studiava per diventare attore".
Fonte: Yahoo! Eurosport
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