BERLUSCONI: OSS.ROMANO, CAMPANELLO D'ALLARME MA NON TUTTI LO CAPISCONO

(ASCA) - Citta' del Vaticano, 14 dic - Un ''campanello d'allarme'' da non sottovalutare, anche se ''non tutti se ne stanno rendendo conto'': l'Osservatore Romano, il quotidiano della Santa Sede, descrive cosi', in un articolo con un forte richiamo in prima pagina, l'aggressione ai danni dal premier Silvio Berlusconi avvenuta ieri a Milano. Un gesto, scrive il foglio pontificio, da considerare, ''secondo le prime ricostruzioni, il gesto di uno squilibrato, anche se le indagini si muoveranno, come e' comprensibile, su tutti i fronti. Ma e' anche, a detta almeno della grande maggioranza dei commentatori e degli analisti italiani, l'effetto, in questo caso incidentale, di un clima di violenza verbale e concettuale colto da tutti''. ''Da alcune parti si avverte pero' il rischio - prosegue l'articolo - che tutto possa riprendere allo stesso modo, e che il pesante souvenir del Duomo scagliato sul viso del presidente del Consiglio sia considerato, tutto sommato, un fenomeno fisiologico del confronto politico. Un campanello d'allarme e' suonato. E' necessario che di questo si tenga conto, nel linguaggio e nei concetti espressi in primo luogo dagli stessi protagonisti della politica italiana, di qualsiasi colore. Per il bene del Paese''.

L'Osservatore Romano ricorda che, ''oltre ai gruppi che sui siti in rete dei cosiddetti social network rivaleggiano in sciocchezze - fra chi all'attentatore vuole consegnare un premio e chi allo stesso riserverebbe ben altra, cruenta, sorte - c'e' un Paese che affronta con dignita' una difficilissima fase economica e vorrebbe che a queste difficolta' i rappresentanti politici si dedicassero, invece di fare esercizio di retorica violenta in piazze reali o virtuali''. ''E' in nome e in considerazione di questo Paese - prosegue - che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha piu' volte rivolto responsabili e inascoltati appelli alla moderazione''. Un appello che l'Osservatore Romano riporta quasi integralmente.