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PIAZZA FONTANA: NAPOLITANO, CONTINUARE A CERCARE VERITA'
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PIAZZA FONTANA: NAPOLITANO, CONTINUARE A CERCARE VERITA'
(ASCA) - Roma, 12 dic - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della cerimonia commemorativa del 40* anniversario della strage di Piazza Fontana, si e' cosi' rivolto a tutti i partecipanti: ''Vi giungano i sentimenti della mia solidarieta', della mia vicinanza istituzionale e umana, del mio apprezzamento e del mio incitamento in nome dell'Italia unita attorno alla Costituzione repubblicana''.
Il Presidente Napolitano, informa una nota del Quirinale, ha chiesto alla signora Francesca Dendena, Presidente dell'Associazione Familiari delle vittime della strage di Piazza Fontana, e al prof. Carlo Smuraglia, Presidente del Comitato permanente antifascista contro il terrorismo per la difesa dell'ordine repubblicano, di rendere partecipi gli intervenuti alla manifestazione del messaggio rivolto ai familiari delle vittime e ai rappresentanti delle Associazione nell'incontro del 7 dicembre a Milano: ''Il chiedere giustizia per le vittime del terrorismo, per tutti coloro che hanno pagato, non significa solo chiedere riparazione ai tribunali ma chiedere giustizia e riparazione alla nazione. Dobbiamo riuscire a gettare le basi di una vita democratica per il nostro paese, che non corra piu' i rischi terribili, che non conosca piu' le fratture terribili che ha vissuto alcuni decenni orsono. Questo ci dice la strage di Piazza Fontana, questo ci dice una lunga e tormentata vicenda di indagini e di processi da cui non si e' riusciti a far scaturire una esauriente verita' giudiziaria. Il nostro Stato democratico porta su di se' questo peso, con cui deve fare i conti la coscienza di tutti gli italiani. Alle famiglie delle vittime di Piazza Fontana e alle Associazioni che le hanno sostenute dico: vi rinnovo la mia ammirazione per come avete per quarant'anni continuato a vivere la sofferenza del primo momento; e' stato molto duro e non avete mai accettato di chiudere la parentesi, non avete mai accettato di ritornare nemmeno soltanto nel vostro privato dolore e nel vostro privato ricordo.
La mia ammirazione per la tenacia, per la passione civile, per la forza di volonta' con cui avete continuato a alimentare una memoria collettiva, non soltanto memorie personali e private, e a proporre temi di riflessione.
Memoria e riflessione: sono questi i due impegni a cui voi non avete abdicato, e a cui l'Italia e la coscienza nazionale non possono abdicare. Memoria, per capire quello che e' accaduto; memoria, anche per cercare di andare oltre.
Continuate pure a cercare perche' si possa recuperare qualsiasi frammento di verita' rimasto nascosto. Spero che questa vostra ricerca, a cui debbono collaborare tutte le istituzioni, possa condurre a dei risultati. E' essenziale che quello che avete vissuto, quello che e' accaduto nel nostro paese, diventi parte di una consapevolezza storica, soprattutto per le nuove generazioni. Sono passati quarant'anni, e ci sono persone adulte, non solo dei giovani o dei giovanissimi, che non hanno vissuto e fanno fatica anche soltanto a rivivere nella memoria o nella storia quelle vicende. Questo e' uno dei compiti che voi avete assunto, ed e' giusto che lo portiate avanti''.
Il Presidente Napolitano, informa una nota del Quirinale, ha chiesto alla signora Francesca Dendena, Presidente dell'Associazione Familiari delle vittime della strage di Piazza Fontana, e al prof. Carlo Smuraglia, Presidente del Comitato permanente antifascista contro il terrorismo per la difesa dell'ordine repubblicano, di rendere partecipi gli intervenuti alla manifestazione del messaggio rivolto ai familiari delle vittime e ai rappresentanti delle Associazione nell'incontro del 7 dicembre a Milano: ''Il chiedere giustizia per le vittime del terrorismo, per tutti coloro che hanno pagato, non significa solo chiedere riparazione ai tribunali ma chiedere giustizia e riparazione alla nazione. Dobbiamo riuscire a gettare le basi di una vita democratica per il nostro paese, che non corra piu' i rischi terribili, che non conosca piu' le fratture terribili che ha vissuto alcuni decenni orsono. Questo ci dice la strage di Piazza Fontana, questo ci dice una lunga e tormentata vicenda di indagini e di processi da cui non si e' riusciti a far scaturire una esauriente verita' giudiziaria. Il nostro Stato democratico porta su di se' questo peso, con cui deve fare i conti la coscienza di tutti gli italiani. Alle famiglie delle vittime di Piazza Fontana e alle Associazioni che le hanno sostenute dico: vi rinnovo la mia ammirazione per come avete per quarant'anni continuato a vivere la sofferenza del primo momento; e' stato molto duro e non avete mai accettato di chiudere la parentesi, non avete mai accettato di ritornare nemmeno soltanto nel vostro privato dolore e nel vostro privato ricordo.
La mia ammirazione per la tenacia, per la passione civile, per la forza di volonta' con cui avete continuato a alimentare una memoria collettiva, non soltanto memorie personali e private, e a proporre temi di riflessione.
Memoria e riflessione: sono questi i due impegni a cui voi non avete abdicato, e a cui l'Italia e la coscienza nazionale non possono abdicare. Memoria, per capire quello che e' accaduto; memoria, anche per cercare di andare oltre.
Continuate pure a cercare perche' si possa recuperare qualsiasi frammento di verita' rimasto nascosto. Spero che questa vostra ricerca, a cui debbono collaborare tutte le istituzioni, possa condurre a dei risultati. E' essenziale che quello che avete vissuto, quello che e' accaduto nel nostro paese, diventi parte di una consapevolezza storica, soprattutto per le nuove generazioni. Sono passati quarant'anni, e ci sono persone adulte, non solo dei giovani o dei giovanissimi, che non hanno vissuto e fanno fatica anche soltanto a rivivere nella memoria o nella storia quelle vicende. Questo e' uno dei compiti che voi avete assunto, ed e' giusto che lo portiate avanti''.
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